È allarme sedentarietà in Italia: il 90% degli adolescenti tra gli 11 e i 15 anni non pratica attività sportiva quotidiana; meno del 10% svolge almeno 60 minuti di attività fisica al giorno, come raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Parallelamente, 1 bambino su 5 tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso e 1 su 10 è obeso. Sono solo alcuni dei dati evidenziati, in occasione della Giornata Mondiale della Salute che si celebra oggi, dalla Rete Italiana Città Sane - Oms. Sottolinea come il problema sia legato non soltanto alla "mancata sensibilizzazione" e alla "gestione disequilibrata delle risorse", ma anche alla scarsa presenza di servizi e alla ridotta opportunità di accedervi in molte aree del Paese.
"Oggi più che mai è importante ricordare che le abitudini sane si costruiscono nei luoghi della vita quotidiana", spiega il presidente nazionale della Rete Italiana Città Sane Oms, Lamberto Bertolè. "Le città assumono un ruolo centrale nella sperimentazione di politiche integrate e nella promozione di relazioni efficaci e durature. I quartieri, le scuole e gli spazi pubblici sono infatti i primi presidi del benessere fisico e mentale", aggiunge.
Il contesto, invece, spesso non favorisce la salute, spiega la Rete Italiana Città Sane, che per domani, 8 aprile, ha organizzato un convegno a Roma con lo scopo di riflettere sul ruolo centrale del territorio nella promozione della salute.
"Il nostro obiettivo è creare relazioni strutturate tra chi amministra i territori, chi li studia e chi li vive", continua Bertolé. "I Comuni sono in prima linea nel costruire una società più sana, inclusiva e consapevole. Il benessere si costruisce nei territori, attraverso politiche intersettoriali e relazioni collaborative: solo così possiamo trasformare il principio 'Health for All' in realtà quotidiana".
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