Cordoglio da parte di medici e infermieri per la morte di Papa Bergoglio. "È morto Papa Francesco. Una perdita enorme, in un momento in cui uomini illuminati come lui erano una luce nel buio. Il mondo malato perde il suo medico". Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli
Al suo cordoglio si uniscono il Vicepresidente Giovanni Leoni, il Segretario Roberto Monaco, il Tesoriere Brunello Pollifrone, il Presidente Cao Andrea Senna, tutto il Comitato Centrale, la Cao nazionale, il Collegio dei Revisori e i Presidenti del Consiglio nazionale.
"La Chiesa - continua - come ospedale da campo: era questa la concezione di Papa Bergoglio, dichiarata in una delle prime interviste. Una Chiesa capace di accogliere, di curare le ferite, di essere sempre vicina a chi soffre, là dove serve. Sino all'ultimo giorno è voluto stare in mezzo al suo popolo, mostrando la sofferenza, portando la carezza dell'anima a bambini e a malati come lui. Non si è stancato di chiedere la Pace per tutte le terre martoriate, senza dimenticarne nessuna, facendo sentire più forte la sua voce, proprio quando la voce lo abbandonava. Non ha cessato di chiedere rispetto per l'ambiente e giustizia per gli uomini. Le sue parole, i suoi non detti, anche, sono una grande e preziosa eredità, una lezione di forza e speranza".
"Come medici - conclude Anelli - come operatori sanitari lo abbiamo sempre sentito vicino: quando, da solo, pregava durante la pandemia in una Piazza san Pietro deserta. Quando ci definiva i santi della porta accanto, sempre pronti ad accogliere e curare; quando ci incontrava, più e più volte nel corso del suo Pontificato e aveva sempre per noi parole di apprezzamento e incoraggiamento; quando, per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, è voluto scendere tra noi, per la sua prima uscita dopo il ricovero. Papa Francesco, con la sua stessa vita, si è fatto testimone di quel "miracolo della tenerezza" che è la cura, il farsi carico, tutti insieme, della sofferenza, che è la missione vera dei medici. Il Signore o accolga tra i suoi Santi. Sia fatta la volontà di Dio".
Il presidente dell'ISS, l'Istituto Superiore di Sanità, e il Direttore generale Andrea Piccioli esprimono profondo dolore per la morte del pontefice. "Il Santo Padre è colui che ci ha insegnato il rispetto e l'amore per i deboli ed i fragili - dichiara Rocco Bellantone in una nota - questo insegnamento deve essere per noi un valore massimo da perseguire per costruire una sanità che non lasci indietro nessuno e garantisca equità e solidarietà per chi soffre".
"Il Santo Padre - dichiara il sindacato Nursing Up, per voce del suo presidente Antonio De Palma, - ha sempre dimostrato una straordinaria attenzione verso i professionisti della sanità, in particolare gli infermieri, che ha più volte definito 'angeli custodi' del dolore e della speranza. Il suo abbraccio ai malati, agli anziani, ai più fragili, è stato segno tangibile di un amore concreto, vissuto fino in fondo".
Il Nursing Up si unisce al dolore della comunità cattolica internazionale, ricordando con gratitudine "il legame profondo che Papa Francesco ha costruito nel tempo con chi ogni giorno si prende cura della vita degli altri. La sua umanità, la sua voce per gli ultimi, resteranno per sempre esempio e guida".
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