Sgraziata nelle linee nella variante
berlina a tre volumi, spartana ma anche molto economica,
all'epoca in Italia dileggiata negli sketch delle trasmissioni
televisive ma capace a distanza di anni di prendersi una
rivincita vincendo addirittura un premio di una prestigiosa
rivista dedicata alle vetture classiche, la Fiat Duna compie 40
anni.
Antesignana per molti aspetti del concetto di vettura
low-cost, firmata dal grande Giorgetto Giugiaro, la Premio come
era conosciuta in Brasile dove veniva assemblata, ebbe
localmente un grande successo. Prodotta nel Polo Automotivo di
Betim dal 1985 al 2000 (fabbrica cui si aggiunse l'impianto Fiat
in Argentina), dal 1987 al 1991 fu importata anche nello
Stivale, dove ottenne popolarità negativa in tv con la quattro
porte ma anche un certo numero di consensi di mercato nella
variante familiare, per la robustezza e la grande capacità di
carico offerte a prezzi accessibili.
Nata come evoluzione del celeberrimo progetto Fiat Uno, con
carrozzeria a due volumi era la gemella sudamericana del modello
italiano di prima generazione, seppur con modifiche pensate per
soddisfare le necessità delle tortuose strade locali, come le
sospensioni più robuste e l'assetto rialzato. Proprio la tre
porte per un certo periodo venne commercializzata in Italia con
il nome Uno Cs, con prezzi all'epoca inferiori di un paio di
milioni di lire rispetto alla novità Fiat Uno di seconda
generazione, offrendo a tanti ragazzi di allora la possibilità
di preferire un veicolo nuovo a una Uno usata.
Fu però la tre volumi a fare epoca da noi. Proprio questa
variante, particolarmente squadrata nelle forme ed essenziale
nella dotazione, nella proposta con motore Diesel fu difatti il
bersaglio preferito dei comici degli anni '80. Grazie alla
notorietà regalatale da alcuni programmi cult come Drive-in, la
Fiat Duna divenne negativamente celebre. Dimenticata per anni,
oggi rarissima sulle nostre strade, la Duna tornò per breve
tempo alla ribalta nostalgica nel 2019, quando proprio un
modello Diesel vinse ad Auto Classica un premio della rivista
Ruote Classiche: nello specifico si trattava di quello assegnato
al partecipante del concorso proveniente da più lontano ma tanto
bastò per decretarne la rivincita.
In Brasile, invece, la Fiat Premio fu un successo
incontrastato, un modello definito addirittura iconico e
rivoluzionario capace di vincere vari premi tra cui nel 1986 il
"Carro do Ano", assegnato dalla rivista Autoesporte.
Popolarissima in senso positivo, fu infatti la prima auto tra
quelle prodotte e vendute localmente a essere equipaggiata con
computer di bordo che indicava consumi, velocità media e
autonomia residua. Alla tre volumi derivata dalla Uno, in
listino negli allestimenti S e CS, si aggiunse nel 1987 la
Premio CLS, la berlina a quattro porte che tra gli optional
vantava i vetri elettrici e l'aria condizionata, per l'epoca un
vero plus per una vettura di piccole dimensioni, non solo in
Brasile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA