"Ci hai parlato con il cuore,
Francesco. Con il cuore e con la vita. Con quella voce che
sapeva di Vangelo e di strada, di cielo e di polvere, di
speranza ostinata e misericordia senza misura. Grazie! Grazie
perché ci hai insegnato che la Chiesa non è una fortezza, ma un
ospedale da campo. Grazie perché ci hai mostrato che l'autorità
è servizio, che la fede è scommettere tutto sul Vangelo, che la
tenerezza e la cura sono rivoluzioni necessarie, che la Pace va
difesa a tutti i costi, oggi più che mai". E' il ricordo del
Papa diffuso dall'arcivescovo di Napoli, cardinale Mimmo
Battaglia.
"Grazie perché hai rimesso al centro i volti, non i numeri.
Le storie, non le statistiche. Grazie perché hai seminato il
sogno di Dio nei nostri cuori, annunciandoci la gioia del
Vangelo, invitandoci a fidarci del Signore Gesù, nostro
compagno, amico, fratello. Grazie per quella sera che non
dimenticheremo, in cui, nel silenzio irreale di una piazza San
Pietro vuota e piovosa, camminavi da solo verso la Croce: in
quel gesto, in quel passo lento e carico delle ansie di tutti,
ci hai mostrato come siamo indissolubilmente legati gli uni agli
altri e all'intero creato, in un vincolo di solidarietà che è
necessario accogliere e custodire! Grazie perché ci hai
ricordato che i dolori del mondo non si fuggono ma si portano
insieme e che la speranza nasce proprio lì, dove la notte sembra
regnare per poi essere sorpresa dall'alba di Pasqua, la cui luce
è la sorgente inesauribile della nostra fede. Grazie perché hai
guidato la barca di Pietro nei mari agitati del mondo, senza
paura, spesso controcorrente, con il coraggio mite dei profeti.
Grazie perché sei stato davvero un pastore dall'odore delle
pecore, immergendoti nell'abbraccio del popolo di Dio, fino a
ieri, fino alla fine", sottolinea Battaglia.
"E noi, da Napoli, ti diciamo un grazie speciale. Perché ci hai
voluto bene. Perché sei venuto a visitarci come un padre e un
amico - scrive ancora Battaglia - dando vigore alla speranza
della nostra gente e alla fede della nostra Chiesa. Perché hai
benedetto le nostre strade, hai accarezzato le nostre ferite,
hai indicato sentieri di giustizia e solidarietà, di prossimità
e fraternità per tutte le terre del Mediterraneo! Ora che sei
nella casa del Padre - mentre ci manca già il tuo sorriso
disarmato e la tua voce paterna e affettuosa - ti affidiamo al
Risorto, che tu hai amato e servito con ogni fibra dell'anima. E
ti chiediamo, con quella confidenza che solo l'amore conosce:
restaci vicino ancora. Benedici il cammino della Chiesa
universale, benedici la nostra Chiesa di Napoli, prega per noi,
per i tuoi poveri, per i cercatori di senso e di significato,
per chi non smette di credere che la forza del Vangelo può
cambiare il mondo e che la pace può ancora fiorire!".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA