"In questo giorno di memoria, che dopo 16 anni ci riporta alla ferita mortale subìta dalla nostra comunità aquilana, siamo chiamati a guardare in avanti".
E' un passaggio dell'omelia dell'arcivescovo Antonio D'Angelo, celebrata nel giorno del 16/o anniversario alla chiesa delle Anime Sante.
Una celebrazione in suffragio delle 309 vittime del
terremoto del 6 aprile 2009.
"Il cammino fatto in questi anni è stato faticoso e a volte
accidentato, non semplice - ha detto ancora - ora si sta aprendo
nel nostro territorio un nuovo futuro, questo, frutto di un
lavoro sinergico e costante che ha richiesto e richiede il
contributo di tutti e di ciascuno, ognuno di noi è chiamato a
fare la sua parte".
"Nella speranza che nasce dalla fede è possibile guardare in
avanti - ha detto aggiunto - mettendo in campo la sapienza e
l'intelligenza che ha come mèta il bene della comunità.
Certamente siamo impegnati a ricostruire il patrimonio artistico
e architettonico, ma soprattutto si è protagonisti nella
ricostruzione dello spirito, anima della nostra persona".
"La bellezza che troviamo nelle strutture e nella nostra
tradizione culturale ereditata dai nostri padri - ha concluso -
è per noi ricchezza di umanità, un dono che ci è stato
consegnato e dal quale ne cogliamo i valori più alti e profondi
dell'uomo, ma rimane l'impegno di trasmetterlo ai nostri figli".
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