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Il Cnr usa l'IA per convincere i cetacei ad allontanarsi dalle reti calate. I test e i primi risultati nell'Area marina protetta di Punta Campanella
Con il progetto Life Delfi sono nati dei dissuasori acustici detti pinger di nuova generazione da installare sulle attrezzature per cercare di tenere i cetacei a distanza di sicurezza. Il set di vocalizzi di questi bellissimi mammiferi acquatici viene costantemente aggiornato e pubblicato in un sistema di open data da condividere con tutto il mondo della ricerca scientifica (foto copertina @BlueWorldInstitute)
Bellissimi i delfini, ma che tristezza le loro carcasse spiaggiate o avvistate in mare. Scorgerli da una barca mentre velocemente si avvicinano alla scia emoziona, si torna bambini. Ma i delfini devono pur nutrirsi e hanno imparato nel corso dei secoli ad interagire con l'uomo sfruttando la pesca. I pescatori li odiano. Oggi sono una specie protetta e amano ovviamente vivere in un mare pulito. Non è un caso quindi che osservarli, proprio al largo delle aree marine protette, sta diventando una grande opportunità di turismo eco-sostenibile. Aiutare i pescatori a convivere meglio con questi animali e a implementare meglio le dinamiche economiche che offre la pesca-turismo sono piccoli ma importanti tasselli per contribuire a lasciare alle future generazioni un pianeta più sano. In questo approfondimento raccontiamo cosa succede nell'Area marina di Punta Campanella, a Massa Lubrense, tra Capri e Sorrento, dove la teoria è messa in pratica e i primi risultati entusiasmano tutti consapevoli che c'è tanto ancora da fare.
I delfini sono tra gli esemplari più amati ma a causa del loro comportamento opportunistico, seguono i pescherecci per catturare il pescato dalle reti. Questo tipo di interazione, spesso, sfocia nel drammatico ferimento dei delfini con gravi danni economici anche per i pescatori. Per migliorare e ottimizzare il rapporto tra delfini e pescatori nei mari che abbracciano l'Italia, c'è il progetto Life Delfi, coordinato da Cnr-Irbm (Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine) e cofinanziato dal Programma Life dell’Unione Europea. L’obiettivo è ridurre le interazioni in mare tra delfini e pesca grazie alla diffusione di dissuasori acustici in fase di realizzazione e sperimentazione, da installare alle reti e che sono in grado di tenerli a distanza di sicurezza. I dissuasori sono concepiti utilizzando anche l'Intelligenza artificiale (IA). Tra le riserve del Mediterraneo dove questa sperimentazione è nel pieno del suo percorso e dove si cominciano a raccogliere i primi importanti risultati c'è l'Area marina protetta di Punta Campanella, con base a Massa Lubrense, nel mare che affascina Sorrento, Capri e la Costiera Amalfitana. Le altre aree coinvolte sono Amp Isole Egadi, Tavolara – Punta Coda Cavallo, Torre del Cerrano, Filicudi Wildlife Conservation e il Blue World Institute in Croazia
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I ricercatori del Cnr-Irbim, in collaborazione con l’università Politecnica delle Marche e National biodiversity future center-Pnrr, hanno messo a punto dei dissuasori “intelligenti”, detti pinger, ottimizzati grazie all’IA. Il lavoro è partito dalla realizzazione di un idrofono prodotto “in casa” e a basso costo, per poi procedere a immagazzinare un dataset di registrazioni acustiche dei vocalizzi emessi dai delfini. Successivamente, con questo dataset è stato ottimizzato un sistema di intelligenza artificiale in modo che il dissuasore emetta un bip nel momento in cui l’esemplare si avvicina alle reti. Per ora il pinger “intelligente” è in fase di test mentre il set di vocalizzi dei delfini è stato pubblicato in un sistema di open data a sostegno e supporto di tutto il mondo della ricerca scientifica.
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Il coinvolgimento dei pescatori non si ferma alla diffusione dei dissuasori ma anche a corsi di formazione per dolphin watching, proposta come attività economica alternativa, e attraverso l’apertura di info-desk a supporto per le richieste di fondi e risorse. Life Delfi coinvolge turisti, bagnanti, charteristi. sommozzatori e tutti coloro che amano il mare: per supportare la ricerca scientifica e avviare attività di citizen science è possibile utilizzare l’app Marine Ranger.
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I corsi di dolphin watching tenuti nelle diverse aree di progetto sono delle opportunità gratuite utili ad apprendere le tecniche di avvistamento e riconoscimento dei delfini. Sono rivolti alle imprese della pesca professionale, agli operatori del settore del turismo nautico e subacqueo, alle associazioni ambientaliste, ai citizen scientist, ai volontari del servizio civile e ai centri subacquei. L’obiettivo è quello di formare figure specializzate nelle tecniche di avvistamento e riconoscimento dei delfini. Figure professionali in grado di promuovere e gestire attività di Dolphin watching in zone frequentate dai cetacei. L’iniziativa trova il suo ambito più suggestivo nell’Amp Punta Campanella e coinvolge più di 50 corsisti. Il corso è coordinato dall’Università di Siena, rappresentata dal gruppo di ricerca Magia-Mare Siena con il responsabile scientifico professoressa Letizia Marsili. Coinvolti anche il Cn-Irbm di Ancona- capofila del progetto l’Università di Padova e Legambiente.
Le lezioni, sia teoriche che pratiche con uscite in mare, approfondiscono diversi temi. Dalla biologia ed etologia dei delfini alle minacce e allo stato di conservazione di questi magnifici cetacei. Grande spazio, naturalmente, alle tecniche di riconoscimento, avvistamento, di fotografia e alle buone pratiche per gestire in maniera sostenibile un’attività di Dolphin watching. Ci sono poi focus di carattere veterinario, quali metodi sulla valutazione visiva dello stato di salute dei cetacei e cenni sul primo soccorso dei delfini impigliati in attrezzi da pesca. Lezioni anche sull’importante ruolo dei pescatori nella conservazione dei cetacei, sulle buone pratiche per la gestione dei delfini catturati nelle reti e dei cetacei nelle aree portuali.
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Sono 194 i cetacei spiaggiati sulle coste negli ultimi 16 mesi (da gennaio 2023 ad aprile 2024), nella maggioranza dei casi si tratta di delfini. Il bilancio: 157 gli esemplari rinvenuti lungo le coste italiane nel 2023 – per la maggior parte delfini (73 tursiopi e 51 stenelle) – 37 nei primi tre mesi del 2024. È quanto emerge dai dati rilevati dalla “Banca Dati Spiaggiamenti”, gestita dal CIBRA dell’Università degli studi di Pavia e dal Museo di Storia Naturale di Milano. Sono sinora 200 i pinger/dissuasori acustici distribuiti nelle aree target di progetto (Sicilia, Sardegna; mar Tirreno, mar Adriatico compresa la sponda della Croazia). I pescatori coinvolti sono 400. Oltre all'attività di informazione e sensibilizzazione, sono loro che hanno testato in mare pinger e attrezzature alternativa di pesca a basso impatto ambientale come le nasse, ne sono state distribuite circa 1000, un tipo di tecnica da pesca a basso impatto ambientale e più selettiva
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"Il corso di Dolphin wathing – spiega Lucio Cacace, presidente dell’Amp Punta Campanella – è un'opportunità per molti operatori del mare, dai pescatori ai charter ai diving, che avranno così la possibilità di ampliare le loro attività in modo sostenibile”. “Il coinvolgimento dei pescatori e di altri attori nella tutela di una specie così carismatica è fondamentale per raggiungere gli obiettivi del progetto- osserva il direttore dell'Amp Punta Campanella, Lucio De Maio - La sinergia e la collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati può portare risultati importanti per le nostre azioni di tutela e per lo sviluppo di un turismo attento alla salvaguardia della natura e degli ecosistemi".
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ANSA.it ringrazia il Cnr per i contributi video, Blue World Institute per la foto di copertina del delfino con cucciolo e Raffaele Di Palma dell'Amp Punta Campanella per il supporto giornalistico
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I primi risultati di una campagna di immersioni per identificare e quantificare le specie ittiche costiere in 62 siti marini e in particolare lungo le coste della Calabria bagnate sia dal Tirreno che dallo Ionio (foto copertina di Antonio Di Franco per gentile concessione)
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