Un quartiere vivo che rifiuta
l'etichetta del degrado e mostra la ricchezza della sua
comunità. Sono gli obiettivi di 'Viva San Lorenzo", il festival
della cultura diffusa, promosso dalla "Libera Repubblica di San
Lorenzo" dal 4 al 18 aprile. Ad aprirlo sarà Marcello Fonte,
palma d'oro a Cannes per Dogman con una performance al Nuovo
Cinema Palazzo di piazza dei Sanniti. Oltre trenta le realtà
che aderiscono:le librerie indipendenti, gli atelier degli
artisti, aperti per l'occasione, le botteghe degli artigiani. Il
negozio di dischi, i locali di musica dal vivo, le scuole di
fotografia, quelle di ballo. Poi i bar delle piazze, il chiosco
del parco giochi, la botteghe dei commercianti e le associazioni
culturali e gli spazi sociali. Un calendario di eventi fitto ed
eterogeneo: dalla visita guidata agli spazi espositivi del
Pastificio Cerere alla serata di "silent disco". E poi concerti,
proiezioni, presentazioni di libri. E' prevista la
partecipazione degli scrittori Diego De Silva e Wu Ming1, del
poeta Valerio Magrelli, del critico Andrea Cortellessa. E poi
del visual designer Riccardo Falcinelli, della cantante Jessica
Einaudi, del gruppo Le Mura e del cantante Giancane, che suonerà
all'Esc nel corso della giornata di FreeInk accompagnato dal
fumettista ZeroCalcare. Ci saranno i i concerti della San
Lorenzo Jazz Orchestra e poi mostre, corsi, laboratori,
spettacoli per bambini. La convinzione degli organizzatori è
che stare insieme sia "il più efficace antidoto alla paura,
all'abbandono, alla solitudine e che i quartieri siano sicuri
quando ci si conosce, quando in tanti li si attraversa ma in
tanti, soprattutto, possono viverci stabilmente, quando sono
luoghi di economia virtuosa e di cultura. Come è ancora San
Lorenzo, nonostante la generale tendenza all'impoverimento delle
città. Una tendenza spesso incontrastata - spiegano - e a volte
favorita da un pregiudiziale racconto dei media o da sbagliate
scelte amministrative. Spesso si rincorre una falsa idea di
sicurezza e si rinuncia al coinvolgimento dei cittadini. Si
lasciano degradare i beni comuni e gli spazi pubblici e non si
sostiene il tessuto commerciale di prossimità, che è invece
elemento centrale per la vivibilità di un quartiere".
Tra gli appuntamenti ci sarà anche un'assemblea pubblica, in
piazza, per discutere di cosa non va nei regolamenti, nel
sistema di informazione, e di cosa invece si può fare.
Sui manifesti che promuovono il Festival c'è scritto: "Non
possiamo permetterci il lusso del pessimismo, del cinismo, della
tristezza. Siamo qui per raccontarvi quello che già sapete: che
quando siamo uniti possiamo tutto. Che gioia e potenza si
coniugano al plurale e che non abbiamo paura".
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